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Vittore Giraudo
Via del Passatore 224
Part of A.I.P.I. |
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COLLABORAZIONE SVILUPPO INNOVATIVO PROGETTI DI ARCHITETTURA
Gent. architetto, la disturbo perché, in seguito
a contatti di recente sviluppati con alcuni suoi colleghi, ho valutato che
alcuni aspetti della mia professione potrebbero risultarle molto utili;
infatti, come leggerà sul sito www.vprog.it, svolgo un'attività principalmente
orientata allo sviluppo di nuovi prodotti e progetti; attività che,
per ragioni intuibili, è però potenziata dalla conoscenza del settore della tutela della proprietà intellettuale.
Grazie a dette conoscenze, raccolgo regolari informazioni sulle
più recenti
innovazioni nei vari settori, comprese l'ingegneria e l'architettura; e,
se necessario, posso eseguire ricerche specifiche, mirate ed approfondite.
Ad esempio, di recente ho stabilito contatti con uno studio in Germania,
interessato alla diffusione di un metodo di costruzione per strutture ampliabili,
brevettato e molto ingegnoso (le allego una pagina del disegno brevettuale,
e la invito a contattarmi per approfondire).
La prego di tenere in dovuta considerazione questa valenza, perché ritengo di
possedere una buona preparazione su tutti gli aspetti connessi alla gestione
di un prodotto: e cioè l’ideazione, la progettazione, l’organizzazione, la
gestione della produzione, ecc.; preparazione che, con tutto il rispetto,
potrebbe aggiungere nuove potenzialità alla sua attività, e permetterle
di raggiungere risultati ancora più brillanti.
Per sua conoscenza, tra l'altro, la informo anche di come,
presso gli studi di brevettazione tradizionali, non risultino
esservi in genere, dei professionisti con esperienza diretta
nella progettazione dell'innovazione; e questo con tutti gli svantaggi
conseguenti, quali la limitazione di dialoghi costruttivi con i clienti,
e quindi la mancanza di coerenza nelle scelte strategiche. Carenze che
spesso portano il cliente ad orientarsi in modo erroneo, ed a coinvolgersi
più sugli aspetti legali (che scaturiscono da una tutela della proprietà
intellettuale eseguita in modo approssimato), invece che sui vantaggi
che tale tutela porterebbe, qualora fosse eseguita sin dall’inizio
dello sviluppo dei progetti. Con questo, nulla vorrei comunque togliere
ai meriti dei colleghi degli studi di brevettazione tradizionali,
coi quali collaboro tuttora in cooperazione nei casi nei quali sia
indispensabile, ad esempio, una valutazione meramente legale
e specialistica.
Se fosse interessato ad approfondire questa proposta, me lo faccia sapere;
così, tanto per confronto, le potrei esibire i diari di progetto, gli schizzi,
i calcoli, ecc., che, per prassi e per praticità, redigo da molto tempo.
Di modo che lei si possa così render conto dell’esistenza o meno di un’affinità
di approccio, che, uniti alla sua preparazione, potrebbero portare a risultati
molto interessanti. Infatti, con tutto il rispetto, nell’architettura noto spesso
uno stile, che sembra però mascherare una mancanza di innovazione degna di protezione
brevettuale; mentre nell’ingegneria industriale, vedo spesso una raffinata ed inaspettata
ingegnosità (conseguenza del fatto che i volumi di produzione elevati permettono un continuo
affinamento delle soluzioni tecniche), alla quale manca uno stile che distingua il prodotto
(Fiat, ad esempio, ormai da anni, è così). Senza molte pretese, ritengo di poter dire cose molto
interessanti sulla possibilità di eseguire questa operazione di unione tra mondi distanti;
in genere, se essa viene fatta dai designers puri, come nel caso della
MOTO’ Apriliadisegnata da Fhilippe Stark, non dà risultati molto felici. Chissà che non funzioni
se fatta con l'aiuto di un tecnico puro.
Distinti saluti.
Cuneo, lì
Vittore GIRAUDO
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